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17 novembre, Giornata mondiale della prematurità

Il 17 novembre si celebra nel mondo il World Prematurity Day  -Giornata mondiale della prematurità  manifestazione globale celebrata in più di 100 paesi, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità, per dare voce anche alle famiglie dei piccoli pazienti.

“Small actions BIG IMPACT: immediate skin-to-skin care for every baby everywhere” – Piccole azioni GRANDE IMPATTO: cura immediata pelle a pelle per ogni bambino ovunque” è il tema globale della Giornata 2023. #WorldPrematurityDay2023.

Simboli della Giornata della Prematurità, il colore viola e la linea dei calzini: un piccolo paio di calzini viola tra nove calzini a grandezza naturale, simboleggia che 1 bambino su 10 nasce pretermine. In tutto il mondo.

(Fonte: World Prematurity Day – European Foundation for the care of newborn infants)

I dati in Italia 

In Italia nascono ogni anno oltre 24.000 prematuri (il 6,3 % del totale), cioè bambini che vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale. Di questi il 75,3 % è rappresentato da parti pre-termine dalla 34a alla 36a settimana gestazionale. (Fonte: Rapporto CeDAP 2022).

 

L’importanza del contatto pelle a pelle: il KMC – Kangaroo Mother Care

La prematurità è un problema urgente di salute pubblica, rappresentando la principale causa di morte nelle bambine e bambini sotto i 5 anni di età. Ogni anno, infatti, si stima che 13,4 milioni di bambini nascano pretermine (prima della 37° settimana di gestazione), mentre un numero ancora più elevato, oltre 20 milioni di bambini, ha un basso peso alla nascita (meno di 2,5 kg). Uno dei trattamenti più potenti che un neonato può ricevere, è il contatto pelle a pelle con un genitore e per questo ogni bambino ha il diritto di beneficiare sempre della vicinanza dei genitori.

Sull’importanza del KMC (Kangaroo Mother Care), contatto pelle a pelle continuo e prolungato, è intervenuto a maggio 2023 l’OMS con due documenti “Kangaroo mother care: a transformative innovation in health care: global position paper” e “Kangaroo mother care: implementation strategy for scale-up adaptable to different country contexts” volti a promuovere a livello globale, sia all’interno delle strutture sanitarie sia a casa, questa pratica salvavita, che include contatto pelle-a-pelle e allattamento esclusivo, a beneficio di un numero maggiore di bambini prematuri e/o di basso peso alla nascita.

(Per approfondire: Istituto Superiore di Sanità, OMS)

I primi mille giorni di vita. Azioni e strategie

La promozione della salute in anni recenti si è arricchita di interventi che hanno introdotto termini e concetti innovativi, come quelli di “salute riproduttiva” e di “salute preconcezionale”, che concentrano l’attenzione sullo stato di salute ottimale che ogni donna e ogni coppia in età fertile può raggiungere, per diminuire i problemi di fertilità e migliorare l’evoluzione della gravidanza, proteggendo così anche la salute del proprio bambino.

È noto che nel periodo compreso tra il concepimento e i due anni di età si pongono le basi per un adeguato sviluppo fisico e psichico del bambino e gli interventi di prevenzione, di protezione o di cura realizzati con tempestività in questa primissima fase della vita portano a risultati di salute positivi a breve, medio e lungo termine per il bambino e per l’adulto che sarà.

La nascita prematura, e tutto ciò che essa determina, apre a una realtà genitoriale che stride fortemente con l’idea del “bambino immaginato”, così diverso dal bambino reale che dopo la nascita è il figlio. A questa segue l’esperienza del ricovero, unica per ogni prematuro e per il suo nucleo familiare. I genitori hanno bisogno di essere sostenuti nelle loro capacità e di sentirsi accolti, sostenuti dall’equipe assistenziale della Terapia Intensiva Neonatale (TIN) e attivamente coinvolti nell’accudimento del figlio, sin dai primi giorni di vita. In particolare, anche per la costruzione di nuovi equilibri, in continua evoluzione già durante la gravidanza e al momento della nascita, è evidente il valore del contributo relazionale del padre sia nella relazione diretta con la partner, sia in quella con il figlio, sia nella coppia madre/bambino.

Inoltre, durante le ultime fasi del ricovero, sarà di aiuto avviare un contatto con il Pediatra di Libera Scelta (PLS), anche invitandolo in reparto a conoscere il bambino e le sue condizioni, per una migliore presa in carico dopo la dimissione, soprattutto in caso di eventuali esiti da prematurità.

La famiglia rappresenta uno straordinario punto di forza e, per superare le paure e il senso di solitudine che caratterizzano anche la fase del rientro a casa, è necessario pianificare per tempo la dimissione del neonato, per garantire la stabilità del “sistema bambino” e del “sistema mamma/famiglia/bambino”.

I bambini nati pretermine, anche quando risolvono i loro problemi di salute, devono comunque cimentarsi in un percorso che parte da una posizione svantaggiata. L’iniziale sovraesposizione allo stress, dovuta al micro e macro ambiente e agli stimoli dolorosi, incide nel loro sviluppo neuropsichico. Pertanto richiedono attenzioni e premure pazienti a casa, all’asilo, e poi a scuola per dare loro il tempo di allinearsi con gli altri bambini. Tuttavia è importante considerare che si tratta di bambini pronti alla vita che possono sorprendere per le loro conquiste e per la loro capacità resiliente. 

Per saperne di più

(fonte Ministero della Salute)